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Anche il destino deve combattere la noia. Così preleva un musicista di nome Orfeo e lo inserisce in un flipper planetario insieme a Lucilla, fotografa, e li fa rimbalzare all'infinito, avvicinandoli più volte ma senza farli incontrare. E loro si muovono, ignari, tra varie città, annusando l'una la presenza dell'altro, senza incontrarsi, sfiorandosi per gioco. A ogni capitolo una coincidenza li accomuna, ma la distanza continua a dividerli mentre aumenta il bisogno l'una dell'altro. Una rincorsa tra Bologna, Milano, Cogne, Viareggio, Barcellona e poi Torino. Una scintilla, un incendio capace di divorare due cuori. Il destino, alla fine, forse si stancherà di giocare e forzerà la mano, smettendo di barare.