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Racconti che si muovono tra abbandoni di certezze e la scoperta di mondi inesauribili, legati all'età, alla goliardia e ad esperienze cognitive stimolanti e a volte sconvolgenti, a una cultura di ospitalità e di accoglienza che, negli anni '50-'60, la Bologna dotta e godereccia sapeva offrire a italiani e stranieri. Paolo ricorda con tenerezza le vicende del passato, sorridendo dei suoi confini stretti e delle sue esplorazioni affettive e sensoriali che daranno l'impronta al resto della sua esistenza. E infine, scampoli di vita che ti aiutano a sorridere, nella vaghezza della quotidianità, per conservare e trasferire, con chi vuole condividerci.