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"Quando Federico, ancora diciassettenne, mi ha fatto leggere la sua prima raccolta di poesie, l'ho ricevuta con enorme piacere. In parte perché è molto diretta - valore che, come scrittore, mi capita di trascurare - in parte perché, lo confesso, ne provavo una certa invidia. Mi chiedevo, infatti, scorrendo tra le righe, come fosse possibile un avvicinamento così giovane e consapevole a un'arte tanto 'riservata' e 'matura'. E sono appunto poesie molto 'riservate' quelle che Federico ci presenta, sempre in balìa di un vissuto che non si riesce a dimenticare e di un teatro che non si riesce, almeno non completamente, a dominare." (Dall'introduzione di Alessandro Bognoli)