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"L'autore, già alla sua terza raccolta di poesie, ha deciso questa volta di rivolgersi ad un pubblico non adulto, ossia, ai bambini. Forse, disilluso dal "mondo dei grandi" - e come non essergli d'accordo? - questa volta a parlare di sé è stato il fanciullino presente in lui, e presente in ogni adulto che lo sa ascoltare e sa lasciargli il giusto spazio. È questo, dunque, il lavoro d'indagine del poeta, da cui emergere il candore e lo stupore di un bambino..."