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Se la poesia di José Antonio García ci ha abituato a nominare con chiarezza il volume e le sfumature intime del mondo, le pagine di questa nuova raccolta sembrano stampate su materia incandescente senza contorni precisi, ma non per questo meno intensi. Se il poeta è un pittore che riempie il suo bagaglio di immagini e parole come diceva Emilio Praga, questo libro marchia a fuoco ogni pagina, alla ricerca di impossibili arabeschi.