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"Sulle rotte dello Spirito" è un percorso che prende l'avvio da una domanda biblica essenziale: "Dove sei?" (cfr. Gen 3,9) e procede attraverso alcune testimonianze tese alla riscoperta del linguaggio più idoneo a fornire una risposta a quella chiamata originaria che, secondo l'autore, continua per ognuno ad echeggiare instancabile lungo l'inevitabile procedere verso il mare ancora indistinto dell'Eterno. Tale chiamata, rivolta alla coscienza di ognuno, sembra contenere in sé due valenze dialogiche: la prima equivarrebbe a "Dove ti sei nascosto?", la seconda a "Cosa cerchi?". Dinanzi ad esse l'autore si piega ad una riflessione, sviluppando l'opera intorno ad un canovaccio di tradizione rigorosamente scritturale. Inevitabile perciò il confronto con quelle realtà che intendano rappresentare un collegamento soprasensibile con lo Spirito di Dio attraverso interpretazioni personali, destinate a rivelarsi alla fine insufficienti, inadeguate, eterodosse, in quanto professate da coloro i quali "solamente fidati al proprio ingegno, si gettano ad altissimi argomenti" (Dante). La parte conclusiva raccoglie una rassegna antologica del Canone di cui il credente non può non tener conto. Sullo sfondo il tempo, il nostro tempo, quello che di sicuro abbiamo ricevuto: cose prese a prestito, il vestito da restituire, quello che la Provvidenza creatrice ha intessuto intorno all'uomo, affidando ad esso l'opportunità di un'azione destinata ad avere una scadenza.