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«Che cosa è mai l'uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell'uomo, perché te ne curi?» (Sal 8,5) Avere cura degli altri è l'atteggiamento che sintetizza l'esercizio della misericordia. Incarna l'amore per la vita dell'altro, per la sua crescita, per la sua felicità. San Benedetto è cosciente che la cura per l'altro inizia dall'attenzione che esercitiamo verso le necessità e le miserie dei fratelli e delle sorelle. E l'attenzione è uno sguardo, un vedere ciò di cui l'altro ha bisogno, una sensibilità per il bisogno degli altri, come quella del Padre, di Gesù. «Imiti il misericordioso esempio del buon Pastore» (RB 27,8): la cura del buon Pastore si esercita anzitutto nel vegliare sul gregge, nel tenerlo sott'occhio. San Benedetto ha fissato gli occhi su Gesù, Pastore misericordioso, e quando chiede all'abate di imitarne il pio esempio, la prima cosa che gli chiede è che anche l'abate impari come deve essere e agire «tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento» (Eb 12,2).