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Nella diciassettesima avventura si contempla un nuovo vagabondare a casaccio dell'investigazione di Sharon, sempre accompagnato dalle manie del suo invadente talismano erettibile e da peccati di gola in compagnia dei Coriandolesi, mentre insegue idee strampalate, fra le quali, come dice Murphy, "un'idea interessante, senza alcuna attenzione agli aspetti metaforici, con approssimazioni ed elucubrazioni inconsistenti sulle distanze, sulle direzioni, e un'assoluta disattenzione all'attendibilità dei calcoli!". E continua: "Hai fatto una serie di ipotesi fantasiose, calcoli approssimati, e poi hai preso il risultato di questi calcoli come se avessero una precisione millimetrica! Sembra la barzelletta del generale Custer con il suo scout!". Se barzelletta è, è comunque una barzelletta pericolosa, che, attraverso un labirinto di riferimenti alla mitologia norrena, lo conduce al rischio di essere ucciso, e ucciso durante un amplesso con Carlotta. Ma ancora una volta, e ancora grazie alla sua possente cinefilia, se la cava per il rotto della cuffia, e provoca la morte del turpe assassino, che con le sue paradossali astuzie non può sopraffare la genialità del dottor Fantasima.