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Giuditta, unica della famiglia sfuggita all'Olocausto, ritorna a Venezia e trascorre gli ultimi anni della sua vita in una casa con un grande giardino. In questo raro spazio verde della città lagunare si intrecciano le vicende di persone diverse fra loro per età, provenienza ed estrazione sociale, a volte con un passato di grande sofferenza, come Tom, un ex partigiano, e Rosetta, un'orfana cresciuta alle Zitelle. I personaggi di questo romanzo sono legati dal loro talento artistico: Giuditta disegna, i suoi cugini americani sono musicisti, Tom è pittore, Carlo mastro vetraio, Polo crea oggetti d'arte. Una festa in maschera trasformerà, in una serata d'estate, il giardino in un teatro dove si incontreranno i più famosi personaggi veneziani. I tanti protagonisti non sono legati fra loro dalla sola arte, ma anche dal bisogno ancestrale, come sostiene Platone nel Simposio, di trovare "l'altra metà" con la quale completarsi e condividere l'esistenza. Questo bisogno, nonostante le diverse occasioni che si presenteranno a Venezia, Napoli e Londra, non sempre verrà soddisfatto.