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Continua, raggiungendo la prima dozzina, il garbuglio delle investigazioni di Sharon - che per fortuna quasi nessuno legge, fra i superstiti lettori di libri. Questa volta c'è un allarme da decifrare alla fine di un labirinto di elucubrazioni musicali, che danno accesso alla notizia di un prossimo attentato islamista al mausoleo dedicato in riva al lago a Dante Alighieri. Così Sharon si confronta con un gruppo di fanatici assassini, che riuscirebbero a ucciderlo, se non fosse per il Mossad e per i servizi curdi, che lo proteggono. Il Mossad lo salva addirittura chirurgicamente dalla morte, e ne approfitta per circonciderlo, condannandolo a una dolorosa provvisoria castità. Ma è infine grazie alla buona sorte e alle competenze informatiche di Orso e del suo assistente Furetto che gli Sharoniti riescono a far fronte all'estrema pericolosità e alla straordinaria astuta competenza del nemico, nonché alla sua disponibilità al sacrificio estremo. Prenderne atto stimola il dibattito sull'importanza della fede nell'immortalità, nel quale convergono voci autorevoli. Intanto a villa Coriandoli si scommette che le ferite si rimargineranno e che tornerà il benessere quotidiano.