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«La vedova grigia» romanza una storia di pura invenzione narrativa che prende spunto dalla vicenda reale di Milena Quaglini, nata a Mezzanino il 25 marzo del 1957 e morta a Vigevano il 16 ottobre del 2001, una delle poche serial killer accertate in Italia dagli anni '90 a oggi. Amelia, la protagonista, è la donna che uccide gli uomini violenti, carnefice e lei stessa vittima della vita, a un certo punto presa da un vortice che la spinge a uccidere perché «costretta a farlo», come afferma lei stessa, «per difendersi dai tentativi di abuso subiti». Ma la tragedia di Amelia non è un fenomeno esistenziale isolato, a sé stante, perché si sa, le vite si incrociano e si toccano, al di là del bene e del male, e spesso a determinare gli eventi sono spietate coincidenze dall'epilogo indesiderato. Così è per il Maresciallo Scarpa, ad esempio, lui stesso vittima indiretta della vita, uomo incompreso, angariato da superiori inetti e superbi che disdegnano il suo operato e che non colgono indizi di capitale importanza, prove che avrebbero potuto cambiare gli eventi e, di riflesso, la vita di Amelia.