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La protagonista di Tela di cipolla parte dal Messico per un viaggio nella terra d'origine dei suoi genitori, bulgari sefarditi, alla ricerca delle proprie radici familiari e linguistiche. Seguendo le tracce del giudeospagnolo, la lingua dei discendenti degli ebrei espulsi dalla Spagna nel 1492, attraversa vari luoghi tra Bulgaria, Grecia, Bosnia, Turchia. I suoi appunti di viaggio si alternano a riflessioni, ricordi, poesie, racconti, sogni, in un tessuto complesso e fragile, ma non privo di umorismo, che offre la testimonianza viva dei profondi legami e del senso di mistero e di rifugio che si irradia dalla lingua verso la sfera personale.