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Il libro percorre alcuni tratti della mia vita: dopo essermi a lungo lasciata schiacciare dal dolore per la perdita di mio padre e dalle convenzioni familiari e sociali, riesco a dare ascolto a quella voce interiore, che mi spinge ad emanciparmi e ad effettuare il salto nell'esistenza e che mi porta a costruire, ad inseguire ed a realizzare un sogno apparentemente impossibile: Dio è innamorato delle cose irrealizzabili. Comincio a praticare sport a livello agonistico a 40 anni e già madre di due ragazzini ed il silenzio e la solitudine, cui sono spesso costretta nelle trasferte per gli allenamenti, mi regalano l'occasione di guardare dentro me stessa e di eviscerare i timori che mi hanno, finora, bloccata. Percorrendo le strade della paura ed attivando la forza vitale della curiosità, supero i miei limiti e quelli che la società mi imporrebbe e, con forza e coraggio, mi avvio a vivere un'esperienza nuova, sia di donna che di atleta. Mi sento già campionessa di vita, quando esorto al cambiamento, difficile ed unica via per l'evoluzione personale di ognuno di noi.