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In un pomeriggio di fine estate, seduto in riva all'oceano, osservavo il moto delle onde e sentivo il ritmo del mio respiro, quando all'improvviso ebbi la consapevolezza che tutto intorno a me prendeva parte a una gigantesca danza cosmica... "vidi" scendere dallo spazio esterno cascate di energia, nelle quali si creavano e distruggevano particelle con ritmi pulsanti, "vidi" gli atomi degli elementi e quelli del mio corpo partecipare a questa danza cosmica di energia, percepii il suo ritmo e ne "sentii" la musica, e in quel momento "seppi" che questa era la danza di Shiva, il Dio dei Danzatori adorato dagli indù. La citazione è del fisico austriaco Fritjof Capra (l Tao della fisica, Adelphi, 1993, pp. 11-12), che può essere così sintetizzata: la musica è vita e la vita è musica. In Harmonville si compie un percorso di strutturazione e destrutturazione della materia musicale, alla ricerca di quell'oro che è dentro il nostro essere. Un percorso interiore che deve condurre il ricercatore a modificare i propri stati di coscienza, per poter guardare oltre il cielo stellato.