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Il welfare state, nato sotto l'egida delle idee di Beveridge e di Keynes, è stato, per lungo tempo, sinonimo di stabilità e prosperità. Il trend demografico sfavorevole, l'impatto strutturale della crisi economica, il decremento della popolazione attiva, ne hanno essiccato il processo distributivo. Queste diseconomie, unite agli sperperi, hanno riacceso il dibattito in punto di sostenibilità/legittimità del Welfare. Occorre riorganizzarlo, contemperando libertà e motivazioni individuali con una rete protettiva per gli emarginati e le nuove povertà. Si affronta, poi, la risalente problematica delle pensioni - un cantiere perennemente insonne - in chiave storicizzata e prospettica. Si argomenta, infine, sui tre macro-obiettivi della coalizione giallo-verde. Superamento della Fornero; reddito di cittadinanza; flat tax. Prefazione di Oronzo Mazzotta.