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"Semi e germogli" è una silloge poetica altamente sintomatica, decisamente impegnativa sul piano sostanziale, illuminando, ciascuna poesia, una dopo l'altra, le coscienze individuali e collettive su una realtà triste, su un vissuto emozionante, avvincente, quale quello che domina ancora nella Terra dei Fuochi. Ogni singola poesia è un pezzo di questo vissuto che soddisfa, sul piano nutritivo, l'anima ansiosa, delicatamente apprensiva. Nella silloge, dunque, si susseguono temi profondamente stimolanti, stillati dalla profondità dell'essere e dell'esistenza del poeta, profondamente avvertito del valore della famiglia, di cui degusta l'amore della moglie e dei figli, dell'amicizia, della realtà civile e culturale dell'ambiente di vita, della natura (flora e fauna) che lo circonda, dei guasti visibili e invisibili operati dall'umana ambizione, della sofferenza sociale e umana calata nella terra dei fuochi. La silloge, insomma, esprime la sensibilità dell'autore, il poeta Alessandro Tartaglione.