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Con le sue opere basate su situazioni psicologiche divise tra il grottesco ed il surreale ed ancora, tra il lirico e l'introspettivo, Russo, nel rappresentare l'alienazione umana, rimane il testimone di una visione limpidamente attonita del reale... Animato in ogni riga da un ventrale sentimento, rappresenta un valido interprete letterario capace di affermare, nell'accezione più comune del termine, il valore intrinseco dell'esistenza umana individuale e collettiva come nucleo di riflessione... Portando in scena una ricerca sull'Io insieme ad un'elegante commistione tra antico e moderno, Russo, nel mentre traduce in avanguardia la cultura partenopea più antica, si avvicina nel contempo con la naturale e spontanea varietà dei suoi scritti ad un teatro moderno di chiaro stampo europeo... Varia e viscerale, travolgente e destabilizzante e sempre pronta ad affrontare la genesi della vita, l'opera teatrale offerta dal versatile autore, tra sogno e realtà, narrazione fantastica e vera poesia, si trasforma in un'accesa testimonianza sulla coscienza moderna..." (Dalla presentazione di Giuseppe Giorgio). Prefazione di Tato Russo.