Tab Article
Mare tra terre, del Mediterraneo si è sempre detto che esso è uno spazio che vive - assai più di altri - degli scambi, degli incontri, delle circolazioni insomma, che la sua particolare, se non unica configurazione da sempre gli ha reso possibile. L'enfasi posta su questo carattere arriva, talvolta, a far dimenticare le rotture, le violente conflittualità, le separazioni che questo spazio ha conosciuto da sempre e che, in molti casi, nascono proprio dalle stesse ragioni: da una contiguità che così come incoraggia la contaminazione degli uomini e delle loro esperienze, così li separa e li rende concorrenti, nemici. La circolazione, dunque, non è la negazione della violenza, ma ne è spesso la (felice? inevitabile?) conseguenza. La circolazione non è l'antidoto alla conquista, ma ne è assai spesso la premessa o il risultato. "Circolazioni mediterranee" dunque, come frutto della storia e come - questo sì - lezione anch'essa storica che tutto ciò che noi mediterranei pensiamo, conosciamo, viviamo, ha alle sue spalle una imponente opera collettiva e meticcia.