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La figura di Raffale Viviani aleggia tra la realtà e la fantasia: un personaggio singolare, fuori d'ogni schema, avventuroso e semplice, poetico e schiettamente popolare. Lontano dal capzioso e dal lambiccato, i drammi e le commedie che fece rappresentare, interpretandoli con arte insuperabile, furono scritti da un uomo di teatro, ossia un uomo che portava in sé con naturalezza, assieme ai ritmi e alla mimica del grande attore, il respiro della scena. E la fusione di attore e scrittore gli consentì di affrontare una realtà a molte facce, dove il comico diventa tragico e il tragico diventa comico, con la fluidità di una fantasia che più che inventare pare ricordare, così fornendo l'ultimo bagliore autenticamente popolare di Napoli: prezioso grande affresco per noi venuti dopo, con le luci e le ombre della vita dei semplici d'una comunità mediterranea dalle radici millenarie.