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L'industria italiana negli ultimi trentacinque anni ha visto ridurre il proprio contenuto manifatturiero e dalla fine degli anni Novanta ha fortemente ridotto gli investimenti, lasciando invecchiare i mezzi di produzione. Le risorse generate e non reimpiegate nello sviluppo hanno remunerato gli azionisti e sono servite a ridurre l'indebitamento verso le banche. L'origine del processo viene qui ricondotta ad una forte riduzione della propensione degli imprenditori a intraprendere per il venir meno, uno dopo l'altro, di tutti gli strumenti di intervento pubblico diretto in economia, cui essi erano stati abituati, e per l'impossibilità con l'euro a svalutare. Storicamente il presidente di turno di Confindustria ha sempre chiesto di tutto al governo, senza suggerire da dove cominciare. Questo pamphlet è indirizzato idealmente al nuovo presidente di Confindustria, affinché si faccia promotore di un chiarimento radicale e definitivo su dove metter mano per ripartire subito.