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Scopo fondamentale di questo lavoro è offrire una biografia intellettuale ed un'analisi della fortuna europea di Donato Giannotti, che fu fra i più interessanti esponenti del pensiero politico fiorentino dell'età rinascimentale. Cresciuto nello stimolante ambiente dalla Firenze degli inizi del Sedicesimo secolo, egli si giovò dell'insegnamento di grandi maestri, fra cui Francesco Cattani da Diacceto, Marcello Virgilio Adriani ed in particolare Niccolò Machiavelli. Con quest'ultimo ebbe modo di intessere un fecondo dialogo intellettuale, continuato anche dopo la morte del maestro tramite la lettura dei suoi scritti, fra distinzioni e continuità. Nelle opere di Giannotti, fervente repubblicano, "Segretario dei Dieci" dell'ultima repubblica fiorentina, si trova traccia di questo dialogo insieme a molti altri spunti di riflessione su come superare la crisi del repubblicanesimo fiorentino ed italiano. Il Libro de la república de' Vlnltlani contiene una prima significativa risposta. Nell'imitazione del modello veneziano, egli vide, a differenza di Machiavelli, una soluzione per rendere le repubbliche stabili in Italia. Ebbe modo in seguito di ripensare e correggere criticamente le sue posizioni, senza però abbandonare il riferimento alla "Costituzione veneziana". Questo libro, unico pubblicato durante la vita dell'autore, ha avuto un'ampia circolazione in Europa, in particolare in area germanica. A questo aspetto è dedicata una parte del presente lavoro. Il tema delle riforme istituzionali è una delle grandi questioni affrontate dall'autore e se ne trova traccia nei differenti interventi in Della repubblica fiorentina, nella quale la sua passione politica e la sua competenza si fondono in una proposta istituzionale di Costituzione mista di tipo repubblicano per Firenze. Giannotti testimoniò con le sue opere i valori della tradizione politica repubblicana e allo stesso tempo dimostrò di essere un interessante teorico della Costituzione mista.