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Fondatrice e regina di Cartagine, dalle pagine di Virgilio, Didone è ben presto entrata nella leggenda e nell'immaginario collettivo occidentale, grazie al suo essere figura alquanto controversa. Vedova di Sicheo, innamorata di Enea, per il quale viene meno al giuramento di fedele castità allo sposo defunto, e disperata, si uccide alla partenza di lui, secondo l'asse immaginativo Virgilio, Ovidio, Dantesino a Metastasio. Sposa integerrima che insidiata da Iarba, preferisce darsi la morte pur di non tradire il giuramento di eterno amore, secondo una tradizione di pensiero che a partire da Giustino epitomatore di Pompeo Trogo, annovera non solo diversi Padri della Chiesa, ma anche il Boccaccio e il Petrarca latini, oltre una serie di autori minori.