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Sono i Péchés de vieillesse, peccati' come li definisce con spiritosa irriverenza, pagine bizzarre dai titoli pittoreschi ed accattivanti che spaziano da reminiscenze belcantistiche ad abili esercizi di stile compositivo, da spunti di malinconica liricità a sprazzi di bonario autolesionismo, da ricercate scelte timbrico-strumentali ad un pianismo apparentemente semplice, in sostanza molto più eccentrico e complesso di quanto non voglia sembrare nella dedica stilata dal compositore: "Aux pianistes de la 4.me classe à la quelle j'ai l'honneur d'appartenir". Un cammino creativo lungo e fertile, fino all'apice artistico, entrando ancora una volta con magistrale grandezza, anche se con apparente, sorniona umiltà, nel genere sublime del sacro attraverso la Petite Messe Solennelle.