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Protagonista di questo romanzo è il desiderio smarrito, lo "strabismo ipocrita" che rende Gennaro, Eva e Vera i vertici di un triangolo amoroso equilatero. Sullo sfondo di Napoli e la sua pelle, in permanente e fascinosa decadenza, i tre innamorati si rincorrono, si allontanano, si ricercano l'uno mediante l'altro, e le loro azioni affiorano sfumate sulla superficie dell'indifferenza che li affligge. Così Gennaro, cronista della sua città e "di troppo nella sua storia", agisce, "ipocrita come tutti", rendendo i segni delle sue azioni indistinguibili nella loro delicatezza e nella loro carica irruente. Nel nome dell'ipocrisia come "molla nascosta della società", in appendice al romanzo, un saggio che incrocia i destini letterari e filosofici dei Vangeli e di autori come Girard, Dante e Pennac, rivelando l'importanza che la "sindrome ipocrita" riveste nella vita occidentale.