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Maratea, piccolo borgo del Regno delle Due Sicilie. Nell'anno di grazia 1848, lontano dai grandi eventi della Storia, si gioca il destino di Raffaele Ginnari, sulla carta solo un cittadino qualunque della monarchia in decadenza. Il piccolo proprietario terriero in realtà è uno dei tanti patrioti ignoti del Risorgimento, agitato da passioni politiche e da un élan vital che lo porterà a conoscere le galere dello Stato. Il libro racconta una pagina minore e poco conosciuta della nascita dell'Unità d'Italia: tra documenti storici, libere ricostruzioni di fatti realmente accaduti, credenze religiose, superstizione, moti rivoluzionari, amore e sesso, questo romanzo picaresco riavvolge i fili della realtà e li mescola con la finzione narrativa. Le peripezie di Don Raffaele attraversano i moti del Cilento del 1828, la sommossa di Napoli del 15 maggio 1948, i disordini di Maratea e Sapri fino a giungere all'arrivo di Giuseppe Garibaldi e dei suoi Mille.