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Le religioni vivono oggi, nel bene e nel male, un nuovo protagonismo. Quali scenari si aprono allora, dopo la lunga stagione della secolarizzazione? Perché i temi della fede e della spiritualità, un tempo giudicati marginali, tornano ad essere centrali nel dibattito pubblico e persino nella scena geopolitica? E se siamo davvero di fronte a una "rivincita di Dio" contro la secolarizzazione, come cambia il rapporto tra religione e politica? Se la cifra dominante di questa nuova presenza delle religioni nei processi sociali e politici, nazionali e globali, sembra essere il fondamentalismo (non solo islamico), non si può ignorare il ruolo positivo di alcune comunità di fede a sostegno di processi di pace, di coesistenza interculturalee di integrazione sociale. Ma questo scenario post-secolare non spinge allora a definire nuove relazioni tra gli stati e le confessioni religiose?