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Il presente lavoro nasce dal ritrovamento, presso l'Archivio di Stato di Nuoro, del documento scritto in castigliano, stilato nel 1789 dal notaio Giovanni Battista Porcu che descrive e avvalora i beni lasciati in vita dall'Architetto piemontese Giuseppe Gerolamo Moya, Direttore e Ispettore generale dell'Azienda strade e ponti del Regno di Sardegna, deceduto a Fonni. Nell'approfondire con altre ricerche le notizie sul personaggio si ricostruiscono, a grandi linee, le fasi iniziali della realizzazione della grande strada, ora chiamata statale n. 131 di Carlo Felice, avviata dai Savoia verso la seconda metà del Settecento. Il progetto del libro si basa sull'elaborazione delle fonti reperite principalmente negli Archivi di Stato di Cagliari e di Torino e, poiché le interlocuzioni fra la Corte e il Vicerè sono ben documentate, si può desumere il nascente sviluppo di allora e il dibattito sulla viabilità interna. Il fondamentale fascicolo 1383, molto ricorrente nelle citazioni, fa parte della Regia Segreteria di Stato, Serie seconda dell'Archivio di Stato di Cagliari. In merito si osserva la conservazione senza numerazione delle pagine e per talune la mancanza di datazione. Il lavoro rispetta comunque la cronologia dei fatti annotati e in esso si dà molta importanza alle tabelle, riportate per far conoscere e confrontare il contributo dato per realizzare questo grande progetto nel quale tutti i villaggi del Regno sono coinvolti, trainati dalle classi più potenti, rappresentate nei tre Stamenti, il militare, l'ecclesiastico e il reale.