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Daniela Nucci scrive: "La vita è strana. Quando, inaspettatamente, la Berta è morta, ho detto agli amici: "Ho perso il treno, con la Berta", intendendo dire che troppo tardi ho capito chi fosse. Purtroppo, nel corso degli anni in cui ci siamo frequentate, non avevo compreso quale dono la vita mi aveva fatto facendomela incontrare. Ed ecco che ora, in modo inaspettato, di nuovo il destino torna a bussare alla mia porta offrendomi la possibilità di curare un libro in sua memoria, raccogliendo, su richiesta dei familiari, i ricordi di quanti l'hanno conosciuta e le hanno voluto bene. Ed è stato proprio grazie a questi scritti e a molti altri documenti che mi sono resa conto di chi fosse realmente questa donna formidabile e indimenticabile." E la cognata Mariapia Bruni aggiunge: "Da sposata ho vissuto nella famiglia della Berta e la mia convivenza con lei è durata 56 anni. Dopo che è morta, è stato mio desiderio far scrivere qualcosa per ricordarla perché nella sua camera ho ritrovato tanti scritti, diari, testimonianze, studi e lavori che lei aveva svolto nel corso della sua vita. La cosa che mi ha sempre colpito di Berta era il suo amore per gli altri, soprattutto per i malati, i poveri e per chiunque avesse qualsiasi bisogno. Dopo aver lavorato 40 anni in ospedale, ha continuato a fare del bene, collaborando con le Assistenti Sociali della Asl, aiutandole a risolvere problemi, talvolta anche complicati. È stata l'"amica" degli Albanesi, i tanti che negli anni '90 emigrarono verso l'Italia e che assisteva in tante loro necessità. La nostra lunga convivenza non è stata certo facile, a causa del suo carattere forte e autoritario: il suo lavoro da caposala nel reparto di Chirurgia l'aveva abituata a dare ordini, anche se lei era la prima a fare quello che c'era da fare. La vita con lei in famiglia ha lasciato un segno indelebile che solo la fede nella "Comunione dei Santi" me la fa ritrovare nella preghiera, assieme a suo fratello, mio marito. L'ho sentita vicina soprattutto nel mio ricovero in Ospedale per il Covid-19, dove ho sofferto tanto e sono stata molto male. Spero che questo libro scritto in collaborazione con Daniela Nucci serva di esempio e stimolo a chi l'ha conosciuta e a chi in futuro sentirà parlare di lei."