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"Curre curre guagliò, storie dei 99 Posse" è una biografia atipica perché non focalizza l'attenzione solo sulle vicende del gruppo, proponendo la consueta carrellata di dischi e concerti, ma le utilizza per raccontare l'Italia, soprattutto Napoli. Un viaggio attraverso gli occhi di ragazzini cresciuti in fretta in quei quartieri popolari, in quei paesi dell'hinterland, dove si affacciano alla vita, si innamorano della musica e della politica. Quei ragazzini sono Luca 'o Zulù, Massimo Jrm, Marco Messina e Sacha Ricci, ma anche tanti altri che hanno condiviso pezzi del loro cammino, come Meg, i Bisca e Sergio Maglietta, Speaker Cenzou e Valerio Jovine, Caparezza e Clementino, J-Ax e Subsonica, Roy Paci ed Ensi. La base di partenza è il centro sociale Officina 99, l'anno il 1991, quando una band nata quasi per caso - con un forte imprinting politico - inizia il percorso che la porterà a diventare fenomeno mediatico e campione di vendite. "Curre curre guagliò" è anche la storia degli ultimi decenni, vista dalla prospettiva di tutti i protagonisti: ci sono gli anni Settanta e gli echi della rivolta; gli Ottanta, con la sconfitta del sogno rivoluzionario e la Resistenza sotterranea; il punk, le prime esperienze all'estero, gli squat di Londra, il vecchio Leoncavallo, il Tienament di Soccavo. Ci sono gli autonomi e gli anarchici, i comunisti e gli operai, i disoccupati, il movimento per la casa e gli squatter, le posse, la Pantera e Officina 99, i No Global.