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Nel piccolo paese di Roccabuiedda pare non accada mai nulla. Niente crimini, neppure un furto. Il maresciallo Fabotti trascorre così molto serenamente le sue giornate, tra la caserma e casa sua. Fin quando, in una tiepida mattina, irrompe nell'ufficio donna Matilde Serrau, la moglie del vicesindaco, noto per essere uno scansafatiche. C'è stata una rapina, dice, in chiesa per giunta! Fin da subito il "sacrilego atto" appare contornato da un alone di mistero e ambiguità. Cosa c'entra con tutto questo la decisione del Vaticano di annunciare che i festeggiamenti di Santa Rita sono spostati dal 22 maggio, ricorrenza della sua morte, al 9 settembre? Perché mai donna Matilde, proprietaria della pasticceria più nota della zona, vive questa notizia come un dramma epico? E perché, lo stesso maresciallo, accusato al principio di prendere la cosa sottogamba, improvvisamente si ritrova schierato in prima fila e impegnato a far sì che le alte sfere religiose facciano marcia indietro? Un romanzo spassoso, ironico, in cui il sacro e il profano si scontrano in una lotta titanica tra malintesi, sotterfugi, imbrogli e chi più ne ha più ne metta.