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L'isola di Tabarka, di fronte alle coste dell'Africa, all'alba del XVIII secolo è governata dalla famiglia genovese dei Lomellini. Per duecento anni gli isolani hanno condotto i loro traffici commerciali, portato avanti le attività di pesca e intessuto buoni rapporti con i vicini. Ma negli ultimi tempi la tranquillità degli abitanti è funestata dai continui soprusi del bey di Tunisi e del dey di Algeri che intendono impadronirsi dei frutti del lavoro e della fatica dei tabarkini. In un frangente così drammatico della loro storia, mentre a Tabarka devono decidere se accettare l'offerta fatta dal re di Sardegna che mette a disposizione una nuova patria, alcuni efferati delitti scuotono dalle fondamenta la comunità. Cinquant'anni dopo, nell'isola di San Pietro, dopo lo sbarco indisturbato dei soldati della Rivoluzione francese, i discendenti degli emigrati di Tabarka si accorgeranno che il passato non ha ancora chiuso il suo cerchio e che il filo che unisce i destini delle due isole e dei suoi abitanti è più spesso di quanto si possa immaginare.