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Perché Greta Thunberg è come l'Happy Meal? Come mai le fake news sono fake news? Davvero quella politica è una casta? Come mai la Destra è un brand e la Sinistra un lovemark? Qual è la campagna pubblicitaria più importante di sempre? Chi l'ha detto che Chiara Ferragni è un'influencer? Perché Seth Godin non ha capito nulla? Sei sicuro che Lady Gaga venda cd? Cos'è la Seconda Guerra Fredda? Perché l'UNESCO è un brand? Che cos'è la mutismocrazia? Come mai il marketing è rimasto al paleolitico? Mentre gli esperti di marketing e i loro manuali riempiono gli scaffali delle librerie, Simone Ciaruffoli prova a fare chiarezza su cosa sia davvero il marketing e su che cosa sia un brand. Lo fa alla sua maniera, con un piglio irriverente e a tratti dispettoso, ma sempre con la passione di chi il marketing lo ha applicato rischiando in prima persona. "Marketing Luther King Reloaded" è un libro molto strano e a tratti rivoluzionario, parla di brand ma si addentra anche nei territori dell'arte, del cibo, della creatività, della politica, della televisione, del cinema. Ciaruffoli sembra a tratti divagare rispetto al tema principale e invece alla fine della lettura ci accorgiamo che, come nella Gestalt, il tutto è più della somma delle singole parti. Un libro per chi vuole capire come comunica un brand ma ancor di più per chi vuole sapere come comunica il mondo.