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Quando morì improvvisamente nel giugno 1920, Max Weber lasciò sulla sua scrivania un'enorme mole di manoscritti. La moglie Marianne, gelosa custode della memoria del marito, si affrettò a pubblicare tutti i materiali ritrovati assieme a testi già predisposti per la stampa in un'unica opera dal titolo "Economia e società": quello sarebbe dovuto diventare il capolavoro di Weber. Fu invece l'inizio di una storia editoriale equivoca e fuorviante. L'edizione critica ha approntato una sistemazione dell'opera che rende giustizia alla complessità della sua genesi. Mediante un attento vaglio delle diverse edizioni e l'analisi dei manoscritti rinvenuti nel corso dei decenni, questa edizione distingue tra la più limitata parte di "Economia e società" inviata alle stampe da Weber e l'immane lascito dell'autore, risalente a prima della Grande guerra, che contiene il laboratorio concettuale e storiografico di Weber. Organizzata in cinque tomi indipendenti, l'edizione storico-critica restituisce i testi nella loro versione corretta e definitiva, muniti di un apparato di note che schiude al lettore lo scrigno dell'erudizione universale di Weber.