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La vocazione internazionale di Torino si manifesta con forza nell'ultimo mezzo secolo e si impone attraverso una serie di eventi e di attività di carattere cosmopolita. A indirizzare e a convogliare verso un tale esito la ricchezza storica e culturale della città è una classe dirigente che ha saputo raccogliere e mettere a frutto un bagaglio culturale accumulato da tempo, una lunga tradizione di capacità e di esperienze. E di questo destino internazionale della città di Torino che si occupa la ricerca alla base del volume, a partire dalla decisione di insediare a Torino, nei padiglioni che avevano ospitato l'Esposizione per il primo centenario dell'Unità d'Italia, il Centro di formazione professionale e tecnica per i paesi in via di sviluppo dell'Oli di Ginevra. Una ricerca innovativa, che ha prodotto, tra l'altro, la raccolta di una cinquantina di videointerviste a figure rappresentative del mondo politico, amministrativo, economico, finanziario, culturale, includendo anche coloro che, pur non occupando posizioni di primo piano, hanno collaborato con i protagonisti. Si tratta di testimonianze preziose, che costituiscono una nuova fonte documentaria, e di cui è possibile in parte usufruire tramite i QR-code presenti nei contributi. Quella che emerge dallo studio fin qui condotto è una classe dirigente dal profilo assai variegato, ma di sicuro prestigio internazionale, sia per la presenza, in città, di centri di studio e di formazione di respiro mondiale, sia per il ruolo giocato dalla grande industria multinazionale, sia per l'esistenza di tradizioni politiche improntate ai valori del mondo liberale, democratico, antifascista e progressista.