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In questa biografia intellettuale, Ana Alejandra Germani ripercorre la vita del padre Gino, uno dei massimi sociologi del Novecento. Costretto alla fine degli anni Trenta a fuggire dall'Italia per sottrarsi alle persecuzioni del regime fascista, Germani trovò rifugio con la sua famiglia in Argentina, dove completò gli studi e in pochi anni riuscì a conquistarsi una posizione di rilievo nel mondo scientifico latinoamericano, portando avanti, nel contempo, la sua attività antifascista. Nonostante l'autorevolezza che in pochi anni aveva acquisito a livello internazionale, Germani incontrò non poche resistenze da parte del mondo accademico, a causa delle analisi che aveva dedicato al fenomeno del peronismo e della sua battaglia per una sociologia fondata su basi empiriche. A metà degli anni sessanta fu chiamato a insegnare all'Università di Harvard. Dieci anni più tardi, ormai all'apice della carriera, il suo "doppio esilio" si concluse con il rientro in Italia, ma egli continuò fino agli ultimi giorni della sua vita a tessere una rete di rapporti scientifici che univa le due sponde dell'Atlantico. Attraverso documenti inediti e testimonianze di intellettuali, il volume restituisce il clima politico, sociale, economico e culturale dei due continenti in cui è maturata l'esperienza umana e professionale di Gino Germani, il "commesso viaggiatore della sociologia", come lui stesso amava definirsi. Presentazione di Paolo Marzotto, prefazione di Torcuato Di Tella.