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L'atteggiamento anassertivo si presenta sia come momento di scarsa o nulla stima di se stessi nelle svariate circostanze sociali, sia come momento di eccessiva valutazione di se stessi che porta a ingenerare momenti di tensione, di scontro e violenza (aggressività). La anassertività, cioè l'assenza di atteggiamenti affermativi, ovvero assertivi, quando prevale l'atteggiamento passivo, porta la persona a subire gli altri, a non saper esprimere le proprie opinioni, a non saper prendere decisioni e a dipendere, di fatto, dal giudizio e dall'approvazione altrui. Diversamente, quando prevale l'atteggiamento aggressivo, la persona è spinta a prevaricare gli altri, ad imporre il proprio volere e a non accettarele opinioni altrui, ma anche colpevolizzare, per ogni evenienza sfavorevole, sempre e soltanto gli altri. La conseguenza di questi atteggiamenti conduce all'isolamento (si evita per non subire), o all'emarginazione (si è evitati per prevaricazione), generando un sentimento di perenne frustrazione che può sfociare clinicamente in fobia o in depressione.