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«So che hai fatto le scelte sbagliate, ma ho intenzione di darti una seconda possibilità... dammi la mano e mettiamoci una pietra sopra!» le porse la mano e per qualche istante Alexandre parve alzare la propria; poi il suo viso divenne profondamente meditabondo, esitò e sorrise. La Raxelaend folle tornò a riemergere: «No, io non mi tirerò indietro mai e poi mai! Non sono più "quel" tipo di ragazza così debole e sciocca, è inutile che mi chiami con "quel" nome, io sono Raxelaend!». Era potente, invincibile, sarebbe stata in grado di attraversare tutto l'universo senza stancarsi mai, fare tutte quelle avventure in nome di Harold, sapeva che la stava aspettando ancora vivo da qualche parte. L'altra lei era stata chiara - "Sei tu la tua arma, Fenicia, non dimenticarlo" - quelle parole la caricarono di speranza, mentre le note di una musica ultraterrena di una bellezza sconvolgente echeggiarono nell'infinità dello spazio, la sua nuova casa.