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«"Bel tempo si spera. Il Sud e la Basilicata dopo la pandemia" benché raccolga articoli e interventi di occasione, è un libro compatto e coerente. Compatto perché affronta le più spinose questioni dell'oggi nel Sud - dalla pandemia al PNRR, dalla Sanità alle infrastrutture (...) e coerente perché la direzione impressa al libro non subisce mai deragliamenti, essendo ben strutturata ideologicamente. L'aspetto che più affascina e coinvolge (...) è l'uso costante e puntuale della memoria storica. Non c'è fatto o evento dell'oggi che Rutigliano non metta a fuoco utilizzando gli esempi del passato, dimostrando in tal modo non soltanto una notevole cultura storica, politica, sociologica, letteraria, ecc., ma l'importanza di un metodo di analisi del reale che tenga sempre conto delle tante stratificazioni storiche. (...) I principali temi polemici che emergono nel libro sono la qualità e la selezione delle classi dirigenti meridionali e il ruolo - per Rutigliano è mediocre - delle Regioni. Temi di straordinaria attualità, soprattutto oggi che il Sud si trova a dover gestire un flusso abnorme di fondi europei con una profonda impreparazione amministrativa, tecnica, burocratica e strategica. (...) Per il Sud è un momento molto importante, perché deve trovare una difficile sintesi tra modernità e tradizione, e dimostrare di saper essere all'altezza delle difficili sfide del post-pandemia. Le riflessioni e le suggestioni che ci offre questo libro informato, garbatamente polemico e intelligente sono un importante strumento di presa di coscienza, anche se fa comodo a molti dichiarare morto il meridionalismo e il divario tra Nord e Sud.» (Dalla prefazione di Andrea Di Consoli)