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Questo racconto poetico ha inizio ad aprile 2020, nei primi mesi della crisi pandemica che ha bloccato per lunghi giorni le nostre vite. Pagine di silenzi, luci spente, morti agonizzanti, futuri oscurati ma anche e soprattutto timide speranze. A illuminare i pensieri più felici, giungono i mesi estivi e quella lenta ripresa della vita quotidiana, riassaporata con maggiori consapevolezze sul suo reale valore. Di nuovo, però, fanno capolino i freddi dell'inverno e, con loro, le restrizioni fisiche ed emotive: tornano le ore di schermi accesi, la pioggia sui vetri e le lontananze imposte. Come in un diario autobiografico, l'autrice prende spunto dall'esperienza di reclusione vissuta da ognuno di noi nell'ultimo anno e mezzo e condivide ansie, riflessioni e desideri propri dell'intera comunità umana, sottolineando come, in questa difficile fase della nostra storia, abbiano un ruolo centrale e mai banale i sentimenti e l'amore, ancore di salvezza per non lasciarsi naufragare nei dilaganti rigurgiti di disprezzo.