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"A me il viaggio non procurava nessuna malinconia, non avvertivo alcun distacco, non provavo nessun trauma. Per dieci anni ero vissuto nello stesso paese, nella stessa casa e nella stessa via dove ero nato. I miei orizzonti geografici non spaziavano per lunghe latitudini: da Ferrandina, il mio paese, potevo spingermi massimo fino a Matera, con una tappa intermedia a Pomarico. Oppure raggiungere il mare di Metaponto con una sosta a Bernalda, il paese originario di mio zio Dino. Potenza era già una terra straniera, figuriamoci se si fosse presentata l'occasione per andare a Napoli o a Roma."