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"Nella misura in cui il gusto di un'epoca può essere cambiato da un uomo, è stato cambiato da Roger Fry": così Kenneth Clark descrisse il contributo alla cultura internazionale da parte di uno dei protagonisti del panorama artistico inglese tra Ottocento e Novecento. Storico e critico d'arte, pittore, esteta e pacifista, Roger Fry fu un membro del Bloomsbury Group. Dopo la sua morte nel 1934, Virginia Woolf iniziò a scriverne la biografia: un lavoro protrattosi per anni che, pubblicato nel 1940, divenne uno dei capolavori della maturità. A lungo sua intima amica, la scrittrice londinese riuscì a delineare quello che a oggi rimane il ritratto definitivo dell'artista e dell'uomo, delle battaglie e delle passioni che ne segnarono l'esistenza. Ma oltre all'imprescindibile valore di testimonianza storica, il libro è soprattutto un'eccellente opera letteraria, nella quale l'autrice mette alla prova la propria scrittura raccontando con delicata attenzione una vita che s'intreccia con la sua nella condivisione di esperienze e ideali.