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Un tempo di forte crisi quello attuale. Da qui nasce il libro "Civilizzare il capitalismo", che, dopo aver analizzato le cause che hanno portato all'instabilità del nostro tempo, dichiara subito i temi della narrazione: la globalizzazione, la politica e la religione. La globalizzazione - marxianamente intesa - è un fenomeno ineluttabile e di progresso e perciò ben diversa dal capitalismo in quanto tale. Di conseguenza, la sinistra non dovrà misurarsi dialetticamente con la globalizzazione ma con il capitalismo che, pur nelle sue periodiche metamorfosi, rimane l'avversario storico. E qui il secondo caposaldo del libro: quale sinistra dovrà svolgere questo decisivo ruolo? L'autore non sembra nutrire dubbi e rilancia con forza il ritorno della politica alta e della socialdemocrazia in particolare, che ha dimostrato di saper "civilizzare" il capitalismo, creando in Europa il migliore modello di tutela sociale fino ad oggi conosciuto (il c.s. Welfare State).