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Circa il 70 per cento dei tumori umani mostra la presenza di un danneggiamento di p53. Basta cioè la mutazione di uno solo dei 393 aminoacidi che la compongono per far perdere la sua funzione e rendere possibile l'instaurarsi di un cancro. Non solo, ma quando è mutata, attiva anche altri meccanismi che vanno dalla resistenza ai trattamenti chemioterapici, all'instabilità genomica, allo sviluppo di cellule staminali tumorali fino all'aumento delle metastasi. E le metastasi che si originano dai tumori con p53 mutata sono molto più aggressive e meno responsive a trattamenti terapeutici. Insomma, una proteina double face: da un lato quando è "sana" protegge la cellula nei confronti del tumore, dall'altro, quando si "ammala" diventa il migliore alleato del cancro.