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Il volume ricostruisce l'evoluzione della politica di sicurezza americana nel Golfo Persico, nel periodo compreso tra la crisi di Suez del 1956 e l'annuncio della cosiddetta dottrina Carter nel 1980. La scelta di questi due riferimenti cronologici si spiega, da un lato, con il valore periodizzante della crisi del Canale sia per gli equilibri del Mediterraneo e del Medio Oriente che per il ruolo regionale degli Stati Uniti. Dall'altro, con gli elementi di discontinuità che il discorso di Carter inseriva nella consueta prassi americana, basata fino ad allora sulla delega nel mantenimento degli assetti pro-occidentali del Golfo prima all'alleato britannico e successivamente ai "clienti" locali. In particolare la monografia si propone di analizzare contenuti ed implicazioni di tre dottrine di politica estera americana che, in tempi e modalità differenti, ebbero un impatto determinante nel plasmare la politica di sicurezza americana nel Golfo e in generale nell'intero Medio Oriente.