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Non si può girare per le vie di Bologna senza meravigliarsi dei suoi tesori. I monumenti, sotto gli occhi di tutti, avvolgono in un abbraccio i suoi abitanti. Il Gigante, che si erge fiero e possente, rivendica il dominio sulla città. La maestosa chiesa di San Petronio sorveglia benevola chi si siede nei suoi gradini. Le due torri si contendono il cielo. Ma esiste anche una Bologna misteriosa e segreta, sconosciuta al brulichio agitato di persone che ogni giorno anima le piazze e le strade. E solo scavando in profondità si possono portare alla luce storie e leggende dimenticate nel tempo, capaci persino di insinuare ossessioni nell'animo umano. Storie e leggende per le quali si può uccidere. L'ispettore Edo Guidi si sentiva come un pesce fuor d'acqua lì a Bologna. Il solido giudizio professionale di se stesso che aveva maturato nel corso degli anni trascorsi a San Giovanni in Persiceto stava barcollando a causa del timore di essere inadeguato. L'ufficio del commissario piombò nel silenzio. Pelagatti osservava Guidi con sguardo valutativo. Poi disse una sola parola: "Prove?" "Purtroppo no commissario, abbiamo in mano solo ciò che le ho riferito. Lo so che è un azzardo".