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11 marzo 2020, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte comunica il lockdown dell'Italia a causa del Covid-19. Il gestore di una storica videoteca emiliana è costretto a chiudere i battenti come da DPCM governativo. Senza i soldi per una psicanalisi a distanza, con le relazioni familiari che ottanta metri di appartamento rendono funamboliche, comincia a scrivere un diario dalla pandemia. Tra le conferenze stampa del presidente, Alvin Superstar, il pianoforte con un re incastrato, palloni bucati e un'insonnia da guinnes. Confessioni, ricordi, paure, viaggi e aneddoti comici dalla bottega vintage d'altri tempi. Giorni di carezze e imprecazioni, speranze e paure, tradotte in un linguaggio fluttuante come le altalene emotive che questa pandemia ha instillato in ognuno di noi. Per ricordarsi dei buoni propositi, per non dimenticare l'effetto che faceva il ripetersi immobile di quei giorni in ostaggio di un futuro a pois.