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Dovreste leggere, prosegue il nonno, cosa dice Soldati in quel trattato sul pane nostrano. "È il pane più buono e più bello del mondo, è un monumento quotidiano e stupendo alla femminilità: levigato, liscio, rotondeggiante, evoca irresistibilmente le sue curve, con i suoi rigonfiamenti, con le sfumature delicate e tenerissime della sua superficie, seni e cosce di donna. Non pare possibile che la ispirazione primitiva di queste sculture umili, viventi, tradizionali, meravigliose, non coincida con un desiderio, un ricordo, un omaggio rituale alla bellezza muliebre. È un pane che prima di mangiarlo l'occhio lo accarezza".