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La Puglia e il Canale d'Otranto in particolare, che della regione rappresenta la propaggine più protesa verso l'Oriente, hanno indubbiamente giocato in passato (anche in quello più recente) un ruolo di anello di congiunzione fisico e culturale tra le due metà del Mediterraneo. Ciò si dimostra particolarmente vero per il Medioevo, epoca in cui i rapporti tra le due sponde del Canale - da cui il titolo di questo volume - risultano documentali da un fitto intreccio di relazioni e di scambi che investono la Puglia e i territori dell'opposta sponda dell'Adriatico, Corfù in primis. Rapporti che si colgono nelle fonti storiche, nella ricca letteratura in lingua greca di area salentina, nel culto dei santi e nella produzione artistica ricostruita e riletta attraverso la produzione miniata, i monumenti e le indagini archeologiche che restituiscono uno scenario di sinergica interattività che, a più livelli, traccia un profilo culturalmente e storicamente dinamico dell'estremo lembo di Puglia, non solo negli anni della dominazione bizantina, ma ben oltre, come dimostra l'ampio arco cronologico considerato nei vari contributi (dal IX al XIV secolo). Un panorama multifocale che per temi trattati e cronologie investigate aggiunge un ulteriore tassello all'ampia fortuna storiografica della Puglia e della Terra d'Otranto 'tra Oriente e Occidente', locuzione talvolta abusata, ma che trova in questa miscellanea il suo elemento fondante.