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Il ruolo assunto dai laici nell'ambito della società medievale è strettamente legato all'esperienza religiosa di frate Francesco. Predicazione, semplicità e sperimentazione attiva del Vangelo sono alla base del rinnovamento spirituale dell'epoca, alle cui origini c'è l'esempio di Francesco «ignorans et idiota» (EpOrd 39). Il volume, terzo della nuova serie della collana Cortona Francescana, intende evidenziare il ruolo assunto da frate Elia (inteso qui come "esempio" di tale rinnovamento), in un periodo caratterizzato dall'avvio di numerose esperienze religiose (eremitiche, ospitaliere, fraternali, penitenziali), che tra XII e XIII secolo mettono in crisi e in discussione la distinzione canonica tra genus clericorum e genus laicorum. Il volume è suddiviso in due sezioni: nella prima si approfondisce il profilo storico di Elia e l'esperienza spirituale di quattro figure femminili profondamente segnate dal messaggio francescano: Elisabetta d'Ungheria, Iacopa dei Settesoli, Rosa da Viterbo e Margherita da Cortona; nella seconda si presentano quattro saggi riservati allo studio dell'ambiente storico e religioso cortonese tra Due e Trecento, con particolare attenzione alla vita confraternale locale e al Laudario di Cortona, uno dei più noti esempi del sentimento popolare che si è espresso attraverso la musica e il canto.