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Il volume indaga le relazioni artistiche intessute tra la Sicilia e i paesi del Mediterraneo medievale, assumendo come oggetto di osservazione specifica la pittura murale del territorio di Siracusa. L'area prescelta è definita nei suoi confini dalla consistenza stessa del patrimonio pittorico sopravvissuto nell'isola e dalla sua distribuzione: sono specialmente le chiese rupestri siracusane a conservare infatti i loro originali, seppur frammentari, corredi decorativi, spesso perduti o attestati in modo sparso nelle altre aree del territorio siciliano. L'analisi mirata e comparativa delle testimonianze pittoriche rintracciate consente, di volta in volta, di precisarne la cronologia, di chiarirne il contenuto iconografico, di dedurne informazioni circa l'origine e la fortuna dei culti correlati, di coglierne gli aspetti stilistici, i modelli di riferimento e i loro potenziali tramiti. Trasversalmente interrogati, i dati ottenuti rinviano alle complesse dinamiche storiche e politiche che mettono in relazione la Sicilia e il mondo mediterraneo, specialmente nei secoli in cui le Crociate accelerano i rapporti tra Bisanzio, largamente intesa, e l'Occidente.